Tutti i numeri del maltempo in Sicilia dell’1-3 Novembre 2018 e le dovute riflessioni.

Bentrovati lettori di MeteoPalermo, questi per noi siciliani sono giorni difficili, 12 morti ed 1 disperso non si dimenticano facilmente ed il forte maltempo dell’1-3 Novembre verrà probabilmente ricordato a lungo.
Ma abbiamo davvero avuto dati eccezionali? Andiamo a scoprirlo insieme.
Partiamo dai dati pluviometrici principali di giorno 3, mediamente il più piovoso dell’intera fase, dati in mm caduti:

Ribera (AG) 138, 6
Menfi (AG) 126,7
Partanna (TP) 119,5
Gibellina (TP) 105,5
Palermo/P.Villagrazia 93,6
Calatafimi (TP) 92,7
S.Margherita del Belìce (AG) 89
Lercara Friddi (PA) 85,1
Contessa Entellina (PA) 83,5
Palermo/Via Bonsignore 75,4
Palermo/Villagrazia Ciraulo 73
Bivona (AG) 71
Palermo/ Cardillo lato monte 71
Monreale/Piano Geli (PA) 71
Palermo/Villagrazia Valenza 70,1
Marsala (TP) 70
Agrigento 64,8
Sambuca di Sicilia (AG) 64,6
Roccamena (PA) 61,9
Palermo/Osservatorio Astronomico 61
Misilmeri (PA) 59,4
Sciacca (AG) 55,6
Trapani 47,1

Ecco ora invece i principali totali dei 3 giorni (over 150 mm), dati in mm caduti:

Ribera (Ag) 232
Menfi (AG) 220
Contessa Entellina (PA) 216,3
Sciacca (AG) 203,2
Partanna (TP) 192,3
Francavilla (ME) 192,2
Caltabellotta (AG) 191,1
Sambuca di Sicilia (AG) 189,6
S.Margherita del Belìce (AG) 183,5
Linguaglossa (CT) 176
Palermo/P.Villagrazia 177,2
Lercara Friddi (PA) 171,7
San Biagio Platani (AG) 164,5
Gibellina (TP) 161,6
Bolognetta/Tumminìa (PA) 161,2
Calatafimi (TP) 158
Godrano (PA) 156,8

Certamente nei 3 giorni abbiamo avuto accumuli notevolissimi che in qualche zona hanno rappresentato anche il 20% o più delle medie annue, difficile quindi non parlare di evento importante.
Eccezionale lo useremmo però “solo” per i 4 over 100 giornalieri di giorno 3, perchè poi se è vero che certi accumuli negli ultimi anni stanno diventando più frequenti (è sotto gli occhi di tutti) c’è anche da dire che il passato è pieno di episodi simili, anche più violenti, recenti o molto remoti.
Nessuno mette in dubbio che un nubifragio (ovvero più di 40 mm caduti in almeno un’ora) possa mandare in crisi una città come Palermo, nè tanto meno che 70 mm in poche ore non possano ingrossare e far esondare torrenti come accaduto a Sciacca (e in quasi tutto l’entroterra della Sicilia occidentale), però va detto e scritto anche altro.
Parlando di Sciacca è facile domandarsi: il corso dei torrenti è libero? O ci sono impedimenti antropici di varia natura?
La risposta ci pare abbastanza, e tristemente, scontata. Il punto, per chi come noi si trova a scrivere di fenomeni meteorologici, è proprio far capire a chi legge il confine tra evento naturale intenso/notevole ed evento naturale intenso/notevole trasformato in eccezionale da altro. Parlare solo e sempre di clima impazzito, di eventi epocali et similia è solo una volgare operazione pubblicitaria dei soliti siti tristemente noti. La realtà delle cose è sempre più complessa e merita ben altro trattamento.
Palermo nel Febbraio del 1931 ha avuto la sua ultima grande alluvione (con 10 morti e 21 feriti), la nostra città (e pochi lo sanno) infatti è un luogo dove le alluvioni sono eventi non così rari: negli ultimi 460 anni risultano 11 grandi alluvioni, in media una ogni 42 anni.
Ebbene, sapete quanti mm caddero a Palermo in quel 1931? 394,5 mm in 39 ore in Via Amari, quasi al Porto, nemmeno una delle zone più piovose del territorio comunale. 394,5 mm. In base ai dati che abbiamo raccolto in questi anni ed avendo abbastanza chiara la pluviometria di Palermo possiamo tranquillamente ipotizzare che in alcune zone pedemontane si siano superati anche i 500 mm.
Ora, eccoci all’ulteriore domanda scontata quanto  inquietante: se punte di 120 mm in 72 ore, con picchi come detto di 40 mm in meno di un’ora, hanno portato ai danni ed ai disagi che tutti abbiamo visto, cosa potrebbe accadere se si ripresentasse un nuovo 1931?
Ci pare evidente che il tema della sicurezza di Palermo, così come di altre città siciliane, non possa più essere un tema da tirare in ballo solo quando “ci scappa il morto” ma che debba diventare invece IL tema principale di qualsiasi amministrazione.
I territori non possono più aspettare!
Cercasi amministratori coraggiosi e coscienziosi; cercasi cittadini che smettano di far finta di non vedere.


Articolo di Nicola Sacco & Andrea Bondì

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