Buona domenica dalla redazione di MeteoPalermo.
Ci avviamo ormai verso i cosiddetti “Giorni della Merla” ovvero il periodo invernale, secondo la tradizione, più freddo dell’anno.
In questi giorni ci troviamo di fronte ad un assetto barico tipico del periodo invernale, in particolar modo del mese di Gennaio. Il Nord-Italia infatti è entrato in un periodo piuttosto secco anche se freddo, con gelate spesso diffuse e assenza di precipitazioni, mentre il centro-sud si ritrova ad essere sede di formazioni depressionarie centrate sullo Ionio che traggono alimentazione da aria fredda proveniente da nord-est.
Tutto questo si traduce in condizioni di generale maltempo sulla Sicilia associato ad un clima piuttosto freddo.
Il vortice depressionario, formatosi dai contrasti accesi fra aria fredda di origine polare e aria afro-mediterranea è “temporaneamente” in fase di attenuazione. La sua posizione tuttavia avrà un ruolo determinante per una sua nuova recrudescenza.
Aria fredda proveniente dall’Europa centro-orientale fungerà da vero e proprio carburante all’intera struttura, dando origine dapprima ad un nuovo minimo depressionario centrato sulla Corsica, il quale, nel suo cammino verso il Tirreno meridionale, andrà a rinvigorire il vecchio impianto depressionario.
La Sicilia si ritroverà quindi esposta a correnti fredde provenienti dai Balcani il che si tradurrà in un generale moderato calo delle temperature specie da giorno 27 Gennaio, temperature che si porteranno di qualche grado sotto le medie stagionali. Avremo condizioni di spiccata variabilità lungo il settore tirrenico fra il 26 e il 27 Gennaio con possibili rovesci e nevicate sopra gli 800-1000 metri.
Attenzione però, proprio in concomitanza coi “Giorni della Merla”, a partire da giovedì 29 sembra configurarsi un nuovo cambiamento con la rotazione delle correnti dai quadranti occidentali, temperature in moderato aumento e l’avvio di una fase di forte maltempo sulla nostra isola.
Questo nuovo cambiamento, associato ad un forte calo dei valori dell’ AO (Artic Oscillation), potrebbe essere il sintomo di un’importante ondata di gelo artico ma ne riparleremo nei prossimi articoli, seguite i nostri aggiornamenti.
Articolo di Stefano Albanese
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