Rifiuti: inquinamento ed emergenza ambientale nel contesto cittadino

Camminare e soffermarsi tra i vicoli, ammirare l’architettura, le piazze e l’ ambiente che ci circonda, rende le nostre passeggiate in città una vero idillio, a volte però tutto ciò contrasta con l’abbandono scellerato dei prodotti del nostro consumismo, cataste di sacchetti sui cigli delle strade, nonché discariche stracolme e incontrollate…l’ emergenza rifiuti.

Rifiuti-SiciliaLa gestione dei rifiuti è diventata un problema di stampo ambientale tangibile ovunque, sia nei paesi industrializzati e tanto più in quelli in via di sviluppo, che sono spesso oggetto di importazioni illegali di rifiuti e di tecnologie produttive ad alto impatto sanitario ed ambientale. Palermo non fa eccezione, e ciò si evince dalla loro elevata presenza, lasciati per giorni lungo discariche a cielo aperto, mentre le istituzioni spesso non sanno come affrontare l’ emergenza.

Ma da cosa sono formati i nostri rifiuti?

La normativa italiana, all’art. 183 del D.lgs. n.152/06 definisce rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi;

I rifiuti vengono così divisi in tre categorie : urbani, speciali e tossici.

Sono rifiuti urbani :

Rifiuti domestici ingombranti e non, provenienti da locali e luoghi adibiti a civile abitazione

Rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche

Sono rifiuti speciali :

Residui derivanti da lavorazioni industriali

Rifiuti provenienti dagli ospedali

Materiali proveniente da demolizioni, costruzioni e scavi ;

Residui delle attività di trattamento e di depurazione

I macchinari e le apparecchiature deteriorate e non funzionanti;

Sono rifiuti tossici e nocivi:

Tutti i rifiuti che contengono o sono contaminati.

Quali sono gli agenti tossici che vengono chiamati in causa e cosa comporta la loro massiccia presenza?

Gli agenti tossici presenti nei nostri cassonetti e nelle discariche possono essere di varia natura tra i quali abbiamo: solventi clorurati (tri- e tetra-cloro etilene, di- e tri-cloroetano), metalli pesanti (zinco, mercurio, cadmio, cromo, arsenico, piombo), idrocarburi aromatici e aromatici policiclici, policlorobifenili (PBC) e cloruri di vinile, che bruciati all’aria aperta, producono una notevole quantità di inquinanti dannosi per l’ambiente e la salute umana. Secondo quanto riportato da uno studio della  National Center for Atmospheric Research, dai roghi illegali deriva il 29% delle emissioni globali umane di PM 2,5 (polveri fini in sospensione nell’aria), così come il 10% di mercurio e il 40% di gas idrocarburi policiclici aromatici collegati a malattie quali la funzione polmonare ridotta, disturbi neurologici, cancro e attacchi di cuore.

Oltre alle esalazioni in atmosfera, gli accumuli di rifiuti in discariche abusive sono i maggiori inquinanti delle acque superficiali e delle falde acquifere. Essi possono derivare dalla immissione diretta di una sostanza oppure provenire da inquinanti solidi disciolti dalle piogge e infiltrati successivamente nel sottosuolo. Più permane l’acqua nel terreno prima di raggiungere la falda e più influisce il processo di degradazione batterica per depurarla. Per il genere umano le falde acquifere rappresentano la principale fonte di approvvigionamento di acqua potabile e di irrigazione e al contrario dei corsi d’acqua superficiali, le acque sotterranee possono esaurirsi o inquinarsi facilmente perché in esse il ricambio è molto lento.

Come vengono smaltiti i rifiuti urbani?

La legge prevede innanzitutto una riduzione nella produzione dei rifiuti ed il recupero degli stessi (raccolta differenziata) e due modalità di smaltimento definitivo: la discarica controllata e l’incenerimento con parziale recupero energetico. La discarica è il sistema di smaltimento più usato e consiste in una cava abbandonata o un area dismessa dove poter collocare il materiale. I disastri ecologici, provocati dalle discariche, hanno reso indispensabile l’istituzione di alcuni requisiti. Questi sono: la scelta e la preparazione dei siti, le impermeabilizzazioni naturali o artificiali con membrane, la captazione delle acque e dei gas biologici, sistemi di controllo delle falde circostanti, la protezione delle pareti inquinanti, la ricopertura giornaliera dei rifiuti con 20 centimetri di terra. Tali misure rendono ora le discariche più sicure di quella di un tempo. Esistono tuttavia, discariche autorizzate ma non ancora a norma (mancato recupero del percolato e dei biogas) o discariche per rifiuti urbani dove vengono conferiti anche rifiuti pericolosi. Sono presenti inoltre, siti di abbandono illegali e la combustione incontrollata di rifiuti pericolosi e misti.

 

Articolo di Marco Salvati
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