Amianto: utilizzi e pericoli negli anni del boom economico

I parchi urbani, polmoni verdi all’interno delle città , sono un vero e proprio patrimonio da tutelare, la loro esistenza non solo ha effetti positivi in termini estetici e paesaggistici, ma anche  in termini di salute. Diversi studi scientifici confermano che il verde urbano riduce l’impatto dell’inquinamento atmosferico di  gas come ozono, ossidi di azoto, ossidi di zolfo,  particolato atmosferico e metalli pesanti, che influiscono sulla salute umana recando danni all’apparato cardiocircolatorio e respiratorio, in più la loro presenza produce  un effetto positivo contro il  riscaldamento globale.

Oggi avere dei parchi inglobati nella caotica rete  urbana è un diritto da parte dei cittadini ed è un dovere, da parte delle amministrazioni, crearne e tutelarne la loro integrità, anche se a volte queste tutele vengono meno e il parco Ninni Cassarà di Palermo ne è un esempio eclatante. Nell’Aprile 2014 comincia il calvario del secondo parco per estensione più grande della città, chiuso per la presenza di materiale inquinante, tra cui il paventato Amianto.

Si parla spesso di questo materiale, molto utilizzato in edilizia fino agli anni 90’ per la sua versatilità e per le sue proprietà isolanti, ma proprio in questi anni venne riconosciuta la pericolosità dell’amianto le cui polveri da esso derivanti sono cancerogene per l’apparato respiratorio umano, quindi in attuazione di specifiche direttive comunitarie, con la legge 27 marzo 1992, n. 257 vennero istituite norme per la cessazione del suo impiego e per lo smaltimento controllato. Questa legge stabilisce il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto.

Ma cosa è l’amianto?

L’amianto (o asbesto) è un minerale di aspetto fibroso appartenente ai silicati e alla serie mineralogica del serpentino (crisotilo o amianto bianco) e degli anfiboli (crocidolite o amianto blu). Si ottiene tramite attività estrattiva e il suo nome deriva dalla parola Asbesto che tradotto vuol dire “che non si spegne mai”

Nei  vari campi applicativi, come prodotti e manufatti, si può presentare sotto due forme che sono amianto in matrice friabile e amianto in matrice compatta.

L’amianto in matrice friabile, presenta fibre libere o  debolmente legate e la sua caratteristica è quella di essere agevolmente sbriciolabile e ridotto in polvere con la semplice pressione manuale, ciò libera fibre molto sottili che possono rimanere in aria ed essere facilmente inalate.
L’amianto in matrice compatta, mostra fibre fortemente legate in una matrice stabile e solida come il cemento-amianto (eternit) che se conservato in buono stato può essere ridotto in polvere solo attraverso l’utilizzo di attrezzi meccanici o manuali   e non tende a liberare fibre spontaneamente.

Tra gli anni sessanta e novanta, in pieno boom economico, l’amianto grazie alla sua alta resistenza e impermeabilità ha trovato grande  impiego in edilizia pubblica e privata, attraverso la costruzione di materiali edili come eternit sui tetti, controsoffitti, pannelli isolanti, scarichi e tubi di riscaldamento.

Ancora oggi è presente su alcuni  edifici o lasciato in discariche abusive sotto forma di fibrocemento (eternit), una mistura di amianto e cemento che lasciato sotto l’azione degli eventi atmosferici e l’incuria del tempo è soggetto a danneggiamento e frantumazione provocando  il rilascio delle fibre nell’aria. La loro inalazione ne determina il deposito all’interno delle vie aeree e sulle cellule polmonari e ciò può comportare l’insorgenza di malattie come l’asbestosi, il mesotelioma ed il tumore dei polmoni.

 

 

 

 

 

 

 

 

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